«Senza modifiche, difficile votare la fiducia»- Corriere.it

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di Valeria Sforzini

I leader in pectore del Movimento 5 Stelle incontra i deputati pentastellati: «Sulla riforma ci sono margini di manovra ristrettissimi. Ma io li sto sfruttando»

«In pochi giorni capiremo se le nostre richieste hanno trovato accoglimento o meno. È chiaro che una prospettiva di fiducia alla riforma senza alcune modifiche sarebbe per noi difficile». Lo ha detto oggi Giuseppe Conte, leader in pectore del Movimento 5 Stelle, nell’incontro alla Camera con i deputati M5S delle commissioni parlamentari. Questo è il suo «debutto» sul tema politico più caldo del momento.

Il voto a favore espresso dai quattro ministri grillini alla riforma della Giustizia della Guardasigilli Marta Cartabia —approvata all’unanimità in cdm — ha sollevato molte critiche dalla base del Movimento. «Sulla riforma della giustizia ci sono margini di manovra ristrettissimi. Ma io li sto sfruttando tutti e ce la sto mettendo tutta». Conte ha poi parlato di un «colloquio costruttivo con Draghi, ma ho chiarito che la proposta come originariamente formulata pone problemi serissimi al Movimento». I punti fermi posti dal leader M5S riguardano nello specifico i processi per mafia, terrorismo e corruzione: «sto chiedendo una serie di interventi, consapevole che la maggioranza è molto ampia ed esprime ben differenti sensibilità. Ma abbiamo tracciato delle linee e dei punti fermi, insieme, con una squadra di lavoro tecnica, a partire dai reati di mafia, terrorismo e corruzione».

La fiducia in Parlamento

Il 22 luglio, nella conferenza stampa al termine del cdm, il premier Mario Draghi ha annunciato di aver chiesto l’autorizzazione a porre la fiducia in Parlamento sulla riforma della giustizia, dicendosi però aperto a fare un ulteriore passaggio in consiglio dei ministri qualora ci fossero state richieste di «miglioramenti di carattere tecnico».

Le reazioni

«Non è che se Conte e Grillo fanno i capricci bisogna per forza cambiare idea. La riforma della giustizia è fondamentale, ma senza cedere ai Bonafede di turno che di danni ne hanno già fatti abbastanza», ha detto il leader della Lega Matteo Salvini. Ma i dubbi espressi da Conte sul voto di fiducia alla riforma hanno sollevato critiche anche nelle file di Italia Viva. La senatrice di Iv e viceministra ai Trasporti Teresa Bellanova li ha definiti “vergognosi”: «Il tentativo di ricatto messo in atto dal leader in pectore del M5s per tenere sulle corde l’esecutivo sulla riforma della giustizia è inaccettabile. Prima assicurano il sostegno al Governo Draghi, poi i loro ministri in CdM votano la fiducia sulla riforma, oggi il sedicente leader del Movimento prende parola e sfiducia di fatto i ministri pentastellati con l’ipotesi che in Aula la loro posizione potrebbe essere il voto contrario. Tutto ciò è semplicemente vergognoso!». Mentre il presidente di Iv Ettore Rosato giudica i tentennamenti un mero tentativo di piazzare delle “bandierine” «Non si fanno passi indietro sulla riforma della giustizia, se ci sono aggiustamenti tecnici andranno fatti, come già detto da Draghi. Ma archiviata definitivamente la riforma Bonafede in Cdm, anche con l’avallo dei quattro ministri 5s, ora è evidente che qualcuno sta cercando di mettere qualche bandierina, nulla di più».

27 luglio 2021 (modifica il 27 luglio 2021 | 12:58)



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